La mostra

Una mostra di quasi 100 opere che racconta le ricerche tra scienza e arte di Leonardo da Vinci attraverso lo strumento del disegno.

Il percorso ruota intorno al nucleo di autografi di Leonardo conservati alla Biblioteca Reale di Torino, che comprende tredici disegni acquistati dal re Carlo Alberto nel 1840, e il famoso Codice sul volo degli uccelli, donato nel 1893 da Fëdor Sabachnikoff al re Umberto I.

Uno straordinario insieme di opere databili all’incirca tra il 1480 e il 1515, diverse per soggetto e per ispirazione, ma in grado di documentare l’attività di Leonardo dalla giovinezza alla piena maturità. Alcuni disegni sono in relazione con opere note e celebrate del maestro: i nudi per Battaglia d’Anghiari, i cavalli per i monumenti Sforza e Trivulzio, lo straordinario Volto di fanciulla per la Vergine delle RocceOltre all’unicum, il celeberrimo Ritratto di vecchio, ritenuto l’Autoritratto di Leonardo.

La genesi dei disegni torinesi è indagata nella relazione con analoghe esperienze di altri artisti – da Andrea del Verrocchio a Pollaiolo, da Michelangelo a Raffaello, fino ai lombardi Bramante e Boltraffio – per restituire il senso, l’origine e la peculiarità del lavoro di Leonardo.

L’itinerario è suddiviso in sezioni dedicate ad altrettante possibili chiavi di lettura dell’opera del maestro e delle esperienze condotte da tutti gli artisti del Rinascimento: l’eredità dell’arte antica; l’esplorazione dell’anatomia e delle proporzioni del corpo umano; il paragone tra arte e poesia; l’autoritratto; lo studio dei volti e la sfida della rappresentazione delle emozioni. Infine, gli studi sul volo e l’ultima tappa dedicata a un tema finora inesplorato: “Leonardo e il Piemonte”, che si sofferma sulle citazioni dei luoghi presenti negli scritti di Leonardo e che ha, come disegno catalizzatore, il foglio del Codice Atlantico con il Naviglio di Ivrea.

Il Codice sul Volo degli Uccelli

Il Codice sul volo degli uccelli, che ora costituisce il manoscritto Varia 95 della Biblioteca Reale di Torino, è un quaderno di piccolo formato in cui Leonardo da Vinci scrisse e illustrò i suoi studi sul volo. Donato incompleto nel 1893 al re Umberto I dal collezionista russo Fëdor Sabachnikoff, fu ricomposto dopo il 1920 con l’omaggio del ginevrino Henri Fatio alla Regina Margherita dei tre fogli mancanti. La collezione leonardiana dell’Istituto era iniziata nel 1839 con l’acquisto da parte di re Carlo Alberto di tredici autografi, tra cui il celeberrimo Autoritratto, dal collezionista Giovanni Volpato.

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Il Ritratto di Fanciulla

Il Ritratto di fanciulla è, dopo l’Autoritratto, il più celebre disegno di Leonardo posseduto dalla Biblioteca Reale di Torino, divenuto logo ufficiale dell’Istituto. Nel 1952, in occasione del quinto centenario della nascita di Leonardo, lo storico dell’arte americano Bernard Berenson definì il ritratto il disegno più bello del mondo.

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L’autoritratto

L’Autoritratto, l’unico riconosciuto dell’artista, fa parte, insieme ad altri 12 disegni autografi di Leonardo da Vinci, della ricca collezione di disegni italiani e stranieri dei secoli XV-XIX della Biblioteca Reale di Torino, acquistata da re Carlo Alberto nel 1839 dall’antiquario Giovanni Volpato.

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