L’autoritratto

L’Autoritratto, l’unico riconosciuto dell’artista, fa parte, insieme ad altri 12 disegni autografi di Leonardo da Vinci, della ricca collezione di disegni italiani e stranieri dei secoli XV-XIX della Biblioteca Reale di Torino, acquistata da re Carlo Alberto nel 1839 dall’antiquario Giovanni Volpato.

Leonardo, morto nel 1519, lasciò i suoi manoscritti e il suo corpus di disegni e appunti al fedele collaboratore Francesco Melzi. Gli eredi del Melzi dispersero in seguito la collezione vinciana e di questo foglio non si seppe più nulla. La prima notizia dell’Autoritratto si ebbe solo agli inizi del XIX secolo a Milano, quando venne riprodotto da una copia a stampa come antiporta al volume di Giuseppe Bossi sul Cenacolo. Ricomparve nuovamente nel 1839, quando Giovanni Volpato – collezionista originario di Riva di Chieri che, viaggiando per l’Europa, aveva messo insieme un’interessante collezione di disegni – lo vendette a re Carlo Alberto, assieme ad altri disegni di maestri italiani e stranieri come Raffaello, Michelangelo, Rembrandt, Poussin. In particolare la collezione Volpato, oggi patrimonio della Biblioteca Reale, è composta da circa 700 disegni italiani e da più di 400 fogli di maestri stranieri.

Datata 1515-1516, l’opera, capolavoro della maturità dell’artista del suo periodo francese al servizio di Francesco I, mostra, con tratto preciso e cura del particolare, un volto di una straordinaria intensità. Sul margine inferiore, in scrittura non leonardesca, compare la scritta: «Leonardus Vincius Ritratto di se stesso assai vechio».
Per quanto una ricca bibliografia riconosca nel ritratto l’immagine di antichi filosofi, da Pitagora a Demostene, o il volto del padre di Leonardo, Piero da Vinci, il volto dell’Autoritratto identifica Leonardo in ogni parte del mondo.

Il disegno manifesta il viso di un uomo canuto, con lunghi capelli e lunga barba, calvo alla sommità della testa. Lo sguardo corrucciato è rivolto a destra, con un’espressione seria e leggermente severa. I dettagli molto curati del volto lasciano il posto a poche linee nella parte alta della fronte, creando l’effetto di un cranio calvo. I segni del tempo sono manifesti sul viso, che presenta rughe profonde sulla fronte, attorno agli occhi, sulla bocca, lungo le guance.

Nel 2012 le immagini dell’Autoritratto e del Codice sul volo degli uccelli sono giunte, a bordo del rover Curiosity, sul pianeta rosso, Marte, affrontando un viaggio sicuramente non immaginato dal loro creatore, considerato universalmente, per i suoi molteplici interessi nel campo della fisica, delle scienze naturali, della meccanica, dell’ottica, dell’urbanistica, il precursore della scienza moderna.